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Pensione Anticipata: la scadenza per le domande

lentepubblica.it • 21 Marzo 2017

pensione anticipata, salvaguardia, previdenza fisco pensioniIl Governo ha dato notizia ai sindacati circa le domande su pensionamento anticipato, su Ape sociale e per i lavoratori precoci. La tempistica per le richieste.


Le domande per l’APE agevolato e per l’anticipo dei lavoratori precoci saranno riconosciute solo nell’ambito di specifici vincoli di bilancio annuali a seguito di procedura di monitoraggio. Qualora dal monitoraggio delle domande presentate ed accolte, emergerà il verificarsi di scostamenti, anche in via prospettica, del numero di domande rispetto alle risorse finanziarie la decorrenza del pensionamento anticipato verrà differita, con criteri di priorità in ragione della maturazione dei requisiti e, a parità degli stessi, in ragione della data di presentazione della domanda, al fine di garantire un numero di accessi all’indennità non superiore al numero programmato in relazione alle risorse finanziarie. Lo ha annunciato ieri il Governo ai sindacati nell’incontro tecnico sui decreti attuativi sull’Ape (anticipo pensionistico), confermando la partenza dello strumento per il primo maggio.

 

Sia l’Ape agevolato che la quota 41 per i lavoratori precoci in condizione di disagio non saranno, pertanto, un diritto soggettivo che l’interessato potrà azionare in qualsiasi momento quanto piuttosto una misura che potrà essere compressa o addirittura negata laddove le risorse stanziate non risultassero sufficienti a soddisfare tutte le domande presentate. A tal fine il Governo ha indicato che i lavoratori avranno tempo dal 1° maggio al 30 giugno per presentare istanza di accesso ai due benefici. Le date non sono ancora ufficiali e saranno messe nero su bianco nei decreti che dovrebbero essere licenziati entro la fine del mese di Marzo. I sindacati hanno chiesto, invece, almeno due o tre finestre di accesso annuali. Per il 2018 i lavoratori dovranno presentare le istanze entro il mese di marzo del prossimo anno.

 

Cosa Cambia

 

Dal prossimo 1° maggio i lavoratori iscritti presso l’assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti, i fondi ad essa esclusivi o sostitutivi, le gestioni speciali dei lavoratori autonomi e la gestione separata dell’Inps che hanno raggiunto i 63 anni e versano in condizione di difficoltà individuata in base ad alcuni specifici profili di tutela potranno accedere all’APe sociale o, in alternativa, potranno pensionarsi con 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica a condizione, in tal caso, di aver lavorato per almeno 12 mesi prima del 19° anno di età. L’intervento interesserà, pertanto, sia i lavoratori dipendenti del settore privato sia gli autonomi che i parasubordinati nonchè i lavoratori del pubblico impiego con esclusione però degli assicurati presso le casse professionali. E non comporterà alcun nocumento sulla misura del trattamento pensionistico. Questi i profili di tutela che potranno godere delle agevolazioni.

 

Disoccupati

 

Per quanto riguarda i disoccupati la misura riguarda i lavoratori dipendenti che si trovano in stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale nell’ambito della procedura di conciliazione obbligatoria (quella cioè che si attiva per le imprese che impiegano più di 15 dipendenti, ex art. 7 della legge 604/1966 a seguito ad un licenziamento per giustificato motivo oggettivo), e che abbiano concluso integralmente la prestazione per la disoccupazione loro spettante (si pensi alla Naspi, l’Aspi o all’indennità di mobilità) da almeno tre mesi. Restano esclusi i lavoratori la cui disoccupazione sia dovuta ad altre cause (es. scadenza di un contratto a termine, dimissioni, cessazione dell’attività lavorativa autonoma eccetera).

 

Invalidi e Caregivers

 

Per i caregivers e gli invalidi la norma include i lavoratori dipendenti o autonomi che assistono, al momento della richiesta della prestazione, da almeno sei mesi il coniuge o un parente di primo grado (esempio il figlio o il genitore) convivente con handicap in situazione di gravità ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 104/1992, oppure coloro che hanno una riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile, superiore o uguale al 74 per cento.

 

Lavori Gravosi

 

Infine sono inclusi i lavoratori dipendenti che svolgono, al momento della richiesta di pensionamento anticipato, una delle 11 professioni elencate nell’allegato alla legge di bilancio (si veda la tavola sottostante per il riepilogo puntuale) da almeno 6 anni in via continuativa. Si tratta di attività lavorative “per le quali è richiesto un impegno tale da rendere particolarmente difficoltoso e rischioso il loro svolgimento in modo continuativo” e che saranno ulteriormente individuate nel Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri che il Governo sta mettendo a punto. Per il pensionamento anticipato con 41 anni di contributi sono ammessi, oltre ai lavoratori addetti a mansioni gravose appena citati, anche i lavoratori usuranti e notturni come definiti dal Dlgs 67/2011 (i cd. lavori usuranti).

 

Le differenze

 

Per accedere all’Ape sociale bisognerà, inoltre, soddisfare un requisito contributivo pari di regola a 30 anni di versamenti che diventano 36 anni nel caso dei lavori gravosi. Per quanto l’APE sociale esso consisterà in un sussidio assistenziale, un reddito ponte, che accompagna il beneficiario sino alla pensione di vecchiaia (cioè sino al raggiungimento dei 66 anni e 7 mesi o del maggior valore determinato in funzione dei futuri adeguamenti alla speranza di vita) erogato direttamente dall’Inps per 12 mesi all’anno il cui valore è pari all’importo della rata mensile della pensione calcolata al momento dell’accesso all’indennità stessa. Il sussidio non potrà in ogni caso superare l’importo massimo mensile di 1.500 euro lordi non rivalutabili annualmente. 

 

L’agevolazione per i lavoratori precoci consiste, invece, in uno “sconto” di un anno e 10 mesi per gli uomini e di 10 mesi per le donne dei requisiti contributivi per conseguire la pensione anticipata standard. Dunque sarà una pensione vera e propria e non un sussidio come l’APE sociale, senza alcun tetto al trattamento erogabile. Altra differenza: l’APE sociale avrà natura sperimentale, durerà sino al 31 dicembre 2018, mentre l’agevolazione per i lavoratori precoci avrà natura strutturale e, pertanto, potrà essere richiesta anche dopo il 2018.

 

La tavola sottostante riepiloga l’articolazione dei benefici selettivi, in favore dei lavoratori in questione, dopo l’approvazione della legge di bilancio.

 

 

 

Fonte: Pensioni Oggi (www.pensionioggi.it) - articolo di Valerio Damiani
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